“Torna indietro!” il bruco la richiamò, “ho qualcosa di importante da dirti!”. Sembrava promettente: Alice si voltò e tornò indietro. “Mantieni la calma,” disse il bruco. (Alice nel paese delle meraviglie - L. Carroll)
Rilasssssssarsi....cosa significa e perché ci piace tanto? Cosa sperimentiamo in quel lasso di tempo? Potrebbe essere che percepiamo di tornare a “essere ciò che siamo da sempre: ciò che precede la nascita e sopravvive alla morte”, cioè il non-pensiero del prima e del poi? È questa la “casa” che desideriamo? In fondo il viaggio non è qualcosa che ha un inizio e una fine, è un modo di esistere, di vivere in un continuo, inesorabile andare e tornare. Se volessimo dirla con lo zen, la porta è senza porta, la casa è senza casa, il ritorno è un non-ritorno. Rilassamento è abbandonarsi, non opporre resistenza. Non è possibile volere rilassarsi, forzarsi a farlo sarebbe un controsenso. Sembra così facile, basta lasciar andare, no? Come mai allora a molti di noi risulta così difficoltoso tonare a sé, a quel sottile equilibrio tanto facile da perdere?
L’osservazione del corpo umano offre un’idea chiara del concetto di equilibrio. La stazione eretta, pur essendo una posizione di relativo riposo, è garantita da continue contrazioni muscolari che, contrastando la forza di gravità, la mantengono in essere. L’equilibrio somatico è una funzione complessa alla quale partecipano numerosi sistemi di ricezione e trasmissione. Tutti i messaggi ricevuti vengono elaborati dalla corteccia cerebrale che realizza l’esatta percezione del nostro corpo rispetto allo spazio e risponde inviando ai muscoli le indicazioni per modificare o mantenere l’equilibrio.
Anche sul piano psichico avviene qualcosa di simile: i nostri sistemi di significato devono essere costantemente vagliati ed elaborati consapevolmente per evitare di trovarsi in una condizione di conflitto che produrrebbe effetti negativi sull’equilibrio interiore.
Il rilassamento fisico e psichico si propone di ri-portare in equilibrio la persona.
Quindi basta stendersi e voilà, il gioco è fatto? Ebbene no, il rilassamento va appreso. Infatti rilassarsi non significa estraniarsi davanti alla TV al termine di una giornata stressante. Per combattere efficacemente lo stress abbiamo bisogno di attivare la risposta di rilassamento naturale del corpo. Ciò è possibile attraverso tecniche appropriate come la respirazione profonda, la meditazione, l'esercizio fisico ritmico, e lo yoga.
Ma cosa significa “risposta di rilassamento”? Vuol dire semplicemente portare il proprio sistema nervoso in equilibrio. Infatti, quando lo stress travolge il sistema nervoso, il corpo è invaso da sostanze chimiche che preparano per la lotta o la fuga (o paralisi). Pochi riescono ad evitare lo stress, ma è possibile contrastarlo imparando a produrre la risposta di rilassamento, uno stato di profondo riposo che è l'esatto opposto della risposta allo stress e porta corpo e mente in uno stato di equilibrio.
La risposta di rilassamento si attiva quando:
- La frequenza cardiaca diminuisce
- La respirazione diventa più lenta e profonda
- La pressione sanguigna diminuisce o si stabilizza
- I muscoli si rilassano
- Il corpo inizia a guarire
Oltre ai suoi effetti fisici calmanti, la risposta di rilassamento aumenta anche l'energia e la capacità di concentrazione, combatte la malattia, allevia i dolori, aumenta la capacità di problem solving, nonché la motivazione e la produttività. Chiunque può ottenere tali benefici con la pratica regolare.
Come produrre la risposta di rilassamento
La risposta non è sdraiarsi sul divano, ma un processo mentalmente attivo che lascia il corpo rilassato, tranquillo e concentrato. Ci sono una varietà di tecniche di rilassamento, basterà individuare la propria tipologia e sperimentare. Imparare le basi delle tecniche di rilassamento non è difficile, ma ci vuole pratica e costanza.
Non esiste una tecnica adatta a tutti. Quella giusta è quella che risuona con se stessi, si adatta al proprio stile di vita, ed è in grado di aiutare a concentrare la mente ed interrompere i pensieri di tutti i giorni in modo da ottenere la risposta rilassatoria.
Il modo in cui si reagisce allo stress può determinare la tecnica di rilassamento che funziona meglio per se stessi. Infatti, se la risposta è "la lotta", ovvero si tende ad arrabbiarsi, agitarsi, saranno adatte la meditazione, il rilassamento muscolare progressivo, la respirazione profonda, o l’immaginazione guidata. Se invece la risposta è “la fuga”, ovvero si tende a deprimersi, a ritrarsi in se stessi sarà opportuno stimolare ed energizzare il sistema nervoso con l'esercizio fisico ritmico, il massaggio, la consapevolezza. Se invece la risposta è “la paralisi”, e quindi si è stati vittime di traumi che tendono a "congelare", la sfida è quella di risvegliare innanzitutto il sistema nervoso ad una risposta di lotta o fuga in modo da poter poi impiegare le tecniche relative.
Se la pratica è regolare, i benefici del rilassamento aumenteranno di giorno in giorno. Focalizzare l’attenzione sul proprio corpo è un ottimo allenamento. E’ meglio evitare la pratica quando si è assonnati. Il massimo beneficio si ottiene se si pratica quando si è completamente svegli e vigili.
Tecniche di rilassamento
Ci sono diversi approcci, quello somatico o fisico, modalità fisiologiche terapeutiche, l’approccio cognitivo, il biofeedback, etc. Ne illustrerò brevemente alcune.
L’approccio somatico
Appartengono a questa categoria tecniche specifiche di stretching, di respirazione e di movimento, il massaggio, l'acupressione, la manipolazione e l'aggiustamento chiropratico.
La respirazione profonda
E ' facile da imparare, può essere praticata quasi ovunque, e fornisce un modo rapido per tenere i livelli di stress sotto controllo. La respirazione profonda è la pietra angolare di molte altre pratiche di rilassamento, e può essere combinata con altri elementi rilassanti come l'aromaterapia e la musica. La chiave è quella di respirare profondamente con l'addome perché quando si inala profondamente nell'addome, si inala più ossigeno, mentre una respirazione alta, toracica, produce fiato corto e più facilmente stati d’ansia.
Esercizi ritmici /attività fisica che impegna entrambe le braccia e le gambe. Qui la consapevolezza richiede di essere pienamente impegnata nel momento presente, la mente deve essere focalizzata su come si percepisce il corpo in quel preciso momento. Mentre ci si muove ci si concentrerà sulle sensazioni agli arti e su come la respirazione completi il movimento. Se la mente vaga per altri pensieri, basterà tornare sulla collocazione del respiro.
Rilassamento muscolare progressivo: comporta un processo in due fasi in cui dapprima si contraggono e poi si rilassano diversi gruppi muscolari del corpo. Va accompagnato col respiro. Se il soggetto ha, o ha avuto problemi di spasmi muscolari, problemi alla schiena o altre gravi lesioni che possono essere aggravate tendendo i muscoli, si eviterà questa tecnica.
Scansione del corpo: è simile al rilassamento muscolare progressivo, ma invece che indurre tensione nei muscoli è sufficiente concentrarsi sulle sensazioni percepite in ogni parte del corpo e rilassarle. Anche qui l’accompagnamento del respiro è indispensabile.
Alla prossima settimana!
Fonti: Libera elaborazione di articoli sul rilassamento + www.eecat.it